Il centro ricreativo IDEA Estate nasce per offrire un supporto alle famiglie di ragazzi con disabilità che frequentano le scuole superiori, durante il periodo di chiusura estiva delle scuole.

Quest’anno il servizio è stato attivato in co-progettazione con Cooperativa Solaris.

L’esperienza è stata costruttiva e formativa per entrambe le realtà. L’opportunità di sperimentare, collaborare e condividere percorsi e modalità educative tra educatori ed operatori è stata arricchente per tutti.

Il progetto è stato accolto positivamente dai partecipanti e dai loro familiari, la relazione si è consolidata grazie al coinvolgimento e alla fiducia, che è andata via via crescendo nelle varie settimane.

Abbiamo colto questa importante occasione per intervistare un genitore di uno dei partecipanti.

D: Quali prospettive e sviluppo immagina per il progetto di vita di sua figlia?

G: Finita la scuola immagino mia figlia inserita in un Centro Diurno, nel quale viene stimolata l’autonomia personale e l’aspetto occupazionale, valorizzando le sue potenzialità e capacità. Mi piacerebbe inoltre che fosse inserita in un progetto di vita comunitaria nella quale la vita con altre persone le consentisse di sperimentare e sviluppare le sue autonomie e la dimensione relazionale.
Immagino un luogo in cui l’educatore stimola la cooperazione e l’aiuto tra le persone. Mi piacerebbe, inoltre, che nell’ambiente in cui mia figlia sarà inserita, il suo progetto educativo mirasse ad implementare le varie possibilità e modalità di comunicazione.

D: Come genitore di cosa sente di aver bisogno? Quali sono le risposte che vorrebbe trovare nei servizi territoriali per l’estate ma anche nel corso dell’anno?

G: Per l’estate sicuramente i centri estivi, ma anche un’offerta di attività inclusive (gite, sport, e tanto altro…), con orari vicini alle nostre esigenze. Durante l’anno sarebbe importante che ci fossero attività sportive maggiormente accessibili, laboratori educativi che vadano a stimolare autonomie quali: spesa e gestione del denaro, gestione personale, ordine degli ambienti, autonomie negli spostamenti ecc.
C’è bisogno di impegnare i nostri figli in attività da svolgere in orario post-scolastico, non subito, dalle 13, data la loro stanchezza, ma dalle 16 in poi. Inoltre, c’è davvero poca informazione sulle attività e sui servizi a cui possiamo accedere (es. Icdp, servizi, soggiorni climatici, attività terapeutiche specifiche, amministratore di sostegno etc.). È necessario creare una rete tra famiglie per confrontarsi e scambiarsi informazioni.

D: Quali sarebbero le migliorie che potremmo apportare al CRE?

G: Vorrei una maggiore diversificazione delle attività, delle proposte che vadano a stimolare le autonomie. Sicuramente la consuetudine della giornata è rassicurante e importante, ma, incentivare attività personalizzate che stimolino le capacità personali e le autonomie sarebbe molto importante.

Scopri tutto il progetto qui