I due Centri Diurni per la salute mentale hanno aperto le porte al nuovo anno con un grande cambiamento.
Si sono concluse infatti, insieme al 2022, quelle modalità di funzionamento determinate dal contenimento della pandemia covid-19 che prevedeva numerose importanti restrizioni. Restrizioni che ci hanno consentito di mantenere il servizio aperto all’utenza da luglio 2020 fino a dicembre 2022, e non ultimo, di salvaguardare i posti di lavoro di tutti gli operatori dell’équipe.
Da luglio 2020, pochi mesi dopo lo scoppio della pandemia covid-19, i Centri Diurni hanno potuto riaprire, dopo i lunghi mesi di chiusura per il lockdown, prevedendo una suddivisione degli utenti in tre cluster, gruppi chiusi formati da 10-15 utenti ciascuno, seguiti sempre dagli stessi operatori. Questo assetto, fondamentale per la tracciabilità di eventuali contagi, ha determinato un forte cambiamento dal punto di vista organizzativo e delle relazioni umane: sia tra le persone inserite, sia tra utenti e operatori, così come tra gli operatori stessi.
La parola che potrebbe essere utilizzata per tracciare la cornice di quel periodo concluso nel 2022, è vicinanza. Non è una parola scelta a caso, ma è quella che è stata utilizzata dagli utenti stessi per veicolare un aspetto positivo derivante dalle restrizioni che si sono trovati a vivere, non senza qualche criticità. La vicinanza sperimentata ha permesso alle persone di stringere legami significativi tra loro e di costruire una fiducia più profonda con gli operatori del cluster.
Di contro, l’elemento della riduzione degli scambi (comunicativi e concreti), il permanere a lungo nella zona rassicurante dei cluster e della vicinanza, ha evidenziato sempre di più la necessità di riappropriarsi degli elementi dinamici e articolati del lavoro riabilitativo.
Ritrovare l’equipe degli operatori, ampliare gli spazi del confronto, aprirsi alla progettazione, sono diventate esigenze sempre più imprescindibili e presenti.
Finalmente, nei mesi di novembre e di dicembre dello scorso anno, si sono potute rimettere in moto le energie degli operatori per preparare i due Centri Diurni alla nuova riorganizzazione, tornando quindi all’assetto precedente la pandemia: siamo di nuovo Centro diurno 1 e Centro diurno 2 .
Le persone che frequentano il Centro Diurno sono state accompagnate in questo nuovo cambiamento, e la parola che lo potrebbe riassumente questa fase è apertura, concetto che tiene conto anche della vicinanza che c’è stata e che non andrà persa.