Il 10 ottobre, in occasione della Giornata Internazionale della Salute Mentale, il Centro Diurno ha organizzato una serata aperta alla cittadinanza dal titolo: Narrazione – Ascolto –Comprensione. Questo appuntamento è il quarto di una serie di proposte rivolte alla comunità fin dall’ottobre 2022, tutte dedicate ad esplorare e approfondire le tematiche sulla cura e sul prendersi cura, con riflessioni profonde sugli elementi costitutivi delle relazioni che si fanno carico di rispondere alla complessità della domanda di cura.
Ripercorriamo insieme a voi gli incontri proposti in questi 3 anni per scoprire il filo conduttore di questa narrazione:

RIPARTENDO DALLA CURA
Abano Terme, 10 ottobre 2022

PERCORRENDO LA STRADA DI CASA
L’abitare un luogo racconta sempre di noi. Un viaggio alla scoperta degli spazi fisici, mentali, relazionali delle nostre case.
Abano Terme, 30 marzo 2023

IL RACCONTO DI SÉ ATTRAVERSO LA SCRITTURA
L’autobiografia come pratica di coraggiosa consapevolezza e condivisione
Abano Terme, 6 ottobre 2023

NARRAZIONE – ASCOLTO – COMPRENSIONE
Medicina narrativa: quando la parola apre alla prospettiva umanistica verso la sofferenza e la cura dell’altro
Abano Terme, 10 ottobre 2024

Abbiamo avviato la riflessone sulla cura a partire dal significato filosofico dell’atto stesso, declinandolo nell’attualità del nostro sistema sanitario nazionale universale, che nel 2022 si stava trasformando per rispondere ai cambiamenti definiti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
L’atto di cura è stato poi letto attraverso l’analisi dei luoghi che abitiamo, e che possono diventare luoghi che curano. Abbiamo quindi affrontato il tema dell’autobiografia come azione di cura e abbiamo condiviso il valore che ha il racconto di sé ha nelle professioni che si occupano di cura, in particolare quando, attraverso le parole che l’altro ci consegna, ci occupiamo di lui e rispettiamo la sua storia personale, nella quale la malattia è solo una parte.

In una interessante intervista al Direttore del Dipartimento di salute mentale e dipendenze Patologiche di Modena, la cura viene definita come un abito cucito su misura per la persona.
Questa immagine permette di pensare alla cura come ad un insieme formato da diverse parti che, cucite tra loro, formano appunto un abito, nel quale la persona si sente a suo agio. Leggendo questa intervista, è chiaro che le cuciture che tengono insieme le parti di questo abito siano costituite dalla relazione che si instaura tra la persona che pone una domanda di cura e le persone che rispondono a questa domanda.

In quest’ultima serata proposta, che molto probabilmente concluderà il ciclo di appuntamenti a tema, abbiamo voluto parlare di cura partendo dall’approccio teorico della medicina narrativa. Ci sembrava importante dare rilevanza in particolare alla dimensione dell’ascolto, nella sua accezione ricettiva e trasformativa, che influenza sia chi ascolta, sia chi racconta.
L’ascolto è la risposta primaria alla domanda di cura, ed è senza dubbio correlato alla dimensione della narrazione, della parola.
Forse sarebbe auspicabile che l’ascolto diventasse “estensivo”, nella pratica medica.
A volte predominano infatti protocolli uniformanti, che rischiano di lasciare sullo sfondo la persona, mettendo in primo piano invece la sua patologia, la malattia. Spesso sperimentiamo modalità standardizzante, che sicuramente semplificano la presa in carico, ma che purtroppo non lasciano il tempo, invece sempre più necessario e opportuno, per tagliare, e soprattutto cucire, quell’abito su misura.